giovedì 17 gennaio 2013

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Prossimamente qui le recensioni dei film più attesi di Gennaio 2013:





Chissà come Hichcock ha realizzato Psyco secondo  Sacha Gervasi.


martedì 15 gennaio 2013

Vita di Pi


VITA DI PI
(Life of Pi)

Un film di Ang Lee

Con Suraj SharmaIrrfan KhanTabuRafe SpallGérard Depardieu.
Cina, USA 2012.

Ang Lee, regista orientale di fama mondiale torna sul grande schermo con un film che ha fatto e fa parlare di sé.

Che dire dell'annunciato capolavoro di Ang Lee?
Bello,bello, davvero molto bello. Un film in 3D davvero ben girato con un 3D giusto e non troppo pesante.

Pi Patel è un giovane adolescente che vive in India dove è nato e cresciuto. I suoi genitori sono propietari di un paradisiaco zoo, ma durante un periodo di crisi la famiglia si trova costretta a trasferirsi in Canda portando al suo seguito tutti gli animali. Durante il viaggio, il transatlantico è vittima di una violenta tempesta ed affonda.Si salva solo Pi, costretto a sopravvivere con un solo compagno di viaggio, la tigre Richard Parker, la tigre più feroce dello zoo. Il giovane si vede costretto a trovare una via di scampo ed a convivere  con la bestia potendo confidare solo sull'astuzia e sulle poche provviste di cibo.

Unendo fede,astuzia e solitudine l' Odissea del giovane Pi Patel ha inizio.
Un film davvero interessante, un tripudio di colori ed effetti speciali che sono gioia pura per gli occhi.Un film che non stanca, che non annoia, lo spettatore ha sempre voglia di vedere "l' infinito oltre la siepe", per usare Leopardi.
Vita di Pi è un film innovativo con uno stile registico davvero ottimo e molto soddisfacente, un film che ha superato le aspettative lasciando il pubblico italiano a bocca aperta. Forse paragonarlo ad Avatar risulterebbe un po' esagerato, ma con la semplicità,mezzi e budget minori di quelli del capolavoro di Cameron hanno prodotto un film molto interessante e molto valido. Lo conferma anche la permanenza in sala, uscito il 20 Dicembre 2012 è in programmazione tutt'ora. Forse so chi vincerà l'oscar quest' anno.


VOTO CRITICA: 7.5

VOTO PUBBLICO: 8.5

VOTO PERSONALE: 8.5

sabato 8 dicembre 2012

Siamo solo BELVE








Nasciamo soli e muoriamo soli. La civiltà è la nostra prigione, perchè siamo solo dei SELVAGGI.

La nuova pellicola di Oliver Stone mantiene senz'altro fede al suo nome già dalle prime scene.
Sesso, droga e violenza sono alla base di questo film che evidenzia e da spazio al lato più crudo e primitivo della mente umana, cioè quello che ci rende belve.
Non potete aspettarvi nient'altro da questo film se non quello che troverete e che racconta la realtà dei Cartelli della Droga ma che si basa principalmente su ciò che ti può portare a fare l'amore per una donna.
Seduto sul comodo sedile del multisala la prima cosa che vedono i miei occhi una volta cominciato il film è una scena di sesso piùttosto esplicita tra due dei protagonisti Chon (Taylor Kitsch) e il personaggio interpretato da Blake Lively che non rivela il suo vero nome, ma si presenta fin dall'inizio come Ophelia oppure "O".
Poco dopo assistiamo al ritorno dall'Africa di Ben (Aaron Johnson:) e fin da subito, tra baci sensuali e doccie hot viene mostrato l'insolito legame che lega i tre ragazzi, che si ritrovano in una sorta di menagè a trois che sta bene a tutti.
Unico punto debole del reduce del Vietnam, Chon e del bonatico e buddhista, Ben è proprio l'amore per "O" che li porterà da semplici produttori "dell'erba migliore del mondo" (cit. Ophelia) a spietati, quanto improvvisati, assassini.
Ma tralasciamo la trama per evitare di spoilerare qualcosa a chi ancora non avesse visto il film e parliamo dell'aspetto tecnico.
La narrazione è a tinte forti  (Stone peraltro, non ha mei apprezzato le mezze misure o i chiaroscuri, basta pensare a pellicole come "Natural Born Killers" o  "JKF - Un caso ancora aperto")  e lancia il proprio messaggio in maniera altrettanto cruda : se si  si vuole difendere il proprio spazio e i propri affetti bisogna diventare sanguinari come i tuoi antagonisti, anzi batterli sul piano dell'astuzia e della ferocia, diventando, appunto SAVAGES, "selvaggi" o come viene tradotto in italiano "Belve".

martedì 27 novembre 2012

The Possession

The Possession
America (2012)
Un film di  Ole Bornedal. Con Jeffrey Dean MorganKyra SedgwickGrant ShowMadison Davenport.

The Possession si presenta subito come un potenziale inganno. Credo che molti di voi saranno caduti nella trappola di veder sfoggiare nel trailer il nome di Sami Raimi, attenzione, il film è stato prodotto da Saimi Raimi mentre è stato diretto da Ole Bornedal. 
Parliamo di "The Possession"; dal trailer, devo ammettere, mi aspettavo un film di una certa consistenza, pensiero che evince anche dal fatto che sia stato scritto da Raimi da cui ero stato abituato a scene e film ben più forti. In sostanza la trama è la seguente. Em è figlia di due genitori appena divorziati. Trascorre i week-end con il padre, allenatore di una squadra di basket locale. Un giorno il padre e le due figlie si recano ad un mercatino dell' usato dove una antica scatola con scritte in ebraico attira l' attenzione di Em che la acquista. Precedentemente questa scatola creò numerosi incidenti di una importante gravità. Quando la scatola viene aperta si libera lo spirito di un demone e la gente muore, sarà proprio la sfortunata Em a trovare il meccanismo per aprirla senza sapere quello che le accadrà.
Mi aspettavo come detto sopra un vero horror, invece mi sono ritrovato ad assistere ad un horror in un certo senso psicologico, infatti il film di per se non spaventa, ma trasmette uno stato di angoscia e dispiacere per quello che succede alla bambina, mi sono trovato in una situazione di disagio psicologico in cui soffrivo per quello che accadeva ad un' innocente bambina. Che viene a poco a poco divorata da un demonio di origini ebraiche, spiazzante ma comunque graduale è il passaggio psicologico della bambina che passa a manifestare atteggiamenti violenti e rabbiosi. in sostanza stiamo parlando di un effettivo horror psicologico che secondo me da molto spazio al pathos anzichè al logos, cioè lascia uno spazio interpretativo ed emotivo anziché dedicarsi esclusivamente al disagio fisico che un film horror dovrebbe indurre nello spettatore.
Apro una parentesi per parlare della storia su cui è basato il film facendo una premessa, quando un film viene definito "basato su una storia vera" non si tratta di avvenimenti accaduti realmente nella loro interezza, in poche parole quel che stiamo per vedere non si basa concretamente ed unicamente su una storia vera.Molti spettatori hanno fatto dell' ironia su questa affermazione che andrebbe analizzata e compresa, in fin dei conti il succo è espresso dalla parola "basato" che credo debba essere nel lessico minimo di tutti. Il film si dice basato su una storia vera perché è realmente esistita una scatola "dibbuk"; un ragazzo americano la acquistò ed in seguito a tragici eventi che colpirono la famiglia decise di metterla in vendita su eBay dove venne immediatamente comprata, ma i disagi si susseguirono finché non divenne un fenomeno esoterico mondiale. Basta effettuare una piccola ricerca sul web per approfondire la storia del dibbuk.
Tornando al film traiamo le conclusioni: The Possession è un horror psicologico che fonde esoterismo e religione per un film di impatto genericamente emotivo. Regia particolare e curata, cast e recitazione soddisfacenti per un film il cui errore principale sta nel finale troppo sbrigativo e frettoloso.


VOTO : 6.5


Ecco il trailer del film



giovedì 18 ottobre 2012

Recensione Prometheus

Titolo: Prometheus
Anno:2012 (America) 2012 (Italia)
Di: Ridley Scott
Con:Noomi Rapace, Michela Fassbender, Charlize Theron


 Mi accomodo in sala pronto a godermi il ritorno di Ridley Scott sul grande schermo. Abituato a Blade Runner, Alien ed Il Gladiatore mi sento felice al fatto di poter assistere al "grande" ritorno di Scott sul grande schermo.
Partono i titoli di coda .Nomi Rapace.Michel Fassbender.Charlize Theron.Ridley Scott. P R O M E T H E U S. Sin da subito la comparsa dei caratteri della parola "Prometheus" ed il suo font hanno parecchie analogie con quelle di Alien. Il film inizia e mi vedo sbattere in faccia l' alieno. Cavolo,potevano dare al film quel "pathos" non dare troppo spazio al "logos"; infondo l' alieno dovrebbe essere la parte clou di un film che parla di alieni,no? Beh, per Prometheus non è così. Comunque mi accomodo sul seggiolino aspettando il grande momento, che purtroppo non arriva. Mi ritrovo difronte ad una pellicola retorica e che racconta una vicenda in modo molto grossolano e superficiale. Scott non ha fatto centro, anzi ha letteralmente deluso i fan di "Blade Runner" come me. Il film può avere un senso ma è troppo ricco di scene senza senso ed esagerate.Non vedo motivo di tale errore, la sceneggiatura non è di Scott e questo mi da una legger soddisfazione in più.Il tutto per 130 minuti di avvenimenti horror splatter su un pianeta sconosciuto e su una nave spaziale che porta il nome del Dio che donò il fuoco all' umanità.
La recitazione di Noomi Rapace e Michael Fassbender è ottima, effetti speciali magnifici per un B-Movie poco riuscito,troppo sottile, un ottimo film commerciale, un film che potrebbe essere stato ben accetto se solo non portasse la firma di quel grande regista che era Ridley Scott.
Con Prometheus Ridley Scott non ha fatto centro. Triste criticare uno dei grandi registi che era Ridley Scott.

VOTO: 5
 

mercoledì 22 agosto 2012

THE DARK KNIGHT RISES



Per descrivere questo film bastano due parole
CAPO LAVORO

La trilogia di Batman si conclude. Dietro la cinepresa ancora una volta Christopher Nolan, l'uomo che ha reinventato il mito di Batman. Se da un lato il regista britannico ha riportato Batman al luogo in cui è nato: le ombre, dall'altro ha scacciato dalle avventure dell'uomo pipistrello quel velo di soprannaturale che accompagnava le avventure a fumetti, caratterizzando invece la sua trilogia con un tratto realistico e che non esplora solo il personaggio principale, ma l'intero contesto in cui esso vive, ovvero Gotham City.
Gotham è una città viva. In tutti e tre i titoli della saga viene mostrato anche il lato politico della città e viene inoltre fatta satira sulle istituzione politiche e governative.
Il personaggio di Batman, in molti film storpiato e in alcuni quasi ridicolizzato acquista una nuova identità. Bruce Wayne non scegli di diventare un eroe, ma un simbolo. Batman diventa tanto una salvezza per Gotham quanto un problema per Bruce.
Il protagonista diventà ben presto nemico di se stesso, costretto a decidere quale delle due vite vivere.
Se il personaggio di Batman assume tante sfacciettature non si può dire di meno degli antagonisti.
I VILLAIN della saga sono lo Spaventapasseri(Cillian Murphy), il Joker(a cui da il volto il defunto Heath Ledger), Due Faccie(Aaron Eckhart), Ra's al Ghul(Liam Neason) e Bane (Tom Hardy).
Un cast di attori stellare da il volto a personaggi che seppur antagonisti riescono a raggiungere un ruolo pari, se non superiore a quello dello stesso Batman, come avviene ad esempio con il Joker.
Heath Ledger sembra tagliato per il ruolo che lo accompagnerà fino alla morte. Il Joker non è solo un psicopatico assassino ma nella sua follia si vede un filo di ragione che lo rende un "Pazzo Geniale".
Se pensavate che Batman Begins era bello e che non potesse esistere nulla di superiore al Cavaliere Oscuro, RICREDETEVI. Con la sua ultima impresa, Nolan dimostrà che c'è sempre qualcosa di meglio: THE DARK KHIGHT RISES. Una colonna sonora firmata Hans Zimmer completa quella che è un opera unica nel suo genere. Con un cast stellare: Morgan Freeman, Michaerl Caine, Christian Bale, Anne Hathaway, Marion Cotillard, Tom Hardy, Gary Oldman e Joseph Gordon-Lewitt(che aveva già collaborato con Nolan in INCEPTION) la pellicola da un'epica conclusione alla saga del Cavaliere Oscuro.
Nel capitolo finale della saga troviamo Bane. Qui viene raffiguarato come un terrorista con evidenti tendenze leniniste e che quindi portano il popolo al comando. Il suo intendo è infatti quello di rovesciare Gotham per rendere sovrani i suoi cittadini, da troppo tempo oppressi da un istituzione corrotta e marcia.
In conclusione Nolan firma una saga che resterà nella storia per aver ricreato il mito di un "antieroe" (Batman non è proprio un super eroe buono e casto) fin'ora non adeguatamente valorizzato.



giovedì 19 aprile 2012

Quasi Amici

    Quasi Amici   

Titolo: Intouchables
Anno:2011 (Francia) 2012 (Italia)
Di: Olivier Nakache, Eric Toledano
Con: François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot
Genere: Commedia



 Il biglietto appena stampato, i pop corn in mano.Entro in sala e mi accomodo sulla poltrona.Si spengono le luci.Il brusio di sottofondo tace .Parte uno spiraglio di luce che si dirige verso lo schermo.Un' auto che sfreccia in città a bordo un uomo due uomini uno dei quali paraplegico.
E' questa la sequenza con cui inizia il successo francese Quasi Amici.
Il film è una grande commedia che racconta la storia di un uomo di colore che acquisisce un forte legame con l' uomo di cui si occupa, un ricco francese paralitico.
Pur presentandosi come commedia non è la solita commedia che fa ridere e basta è una commedia che ti regala un sorriso e una lacrima, un film curioso e innovativo che si regge su due pilastri differenti: un immigrato senza casa e lavoro e un nobile borghese che dopo un difficile approcio con l' uomo che le cambierà la vita si apre a vivere la concretezza della vita moderna al di fuori delle noiose quattro calde mura.
Un film davvero interessante con una regia alla ricerca di se stessa e piuttosto valida, recitazione senza sbavature trattandosi di un attore professionista e non , se si considera che Omar Sy aveva precedentemente lavorato in una serie comica per la televisione.
Una storia di profonda amicizia di due uomini completamente complici l' uno dell' altro.
Ancora una volta i vicini d' oltralpe ci stupiscono con un film innovativo e ci hanno sorpreso tutto l' anno con validissime pellicole come il premio Oscar "The Artist"  io il mio Oscar l' ho voluto assegnare ad un film fuori concorso : "Quasi Amici".

VOTO: 8.7 


                                                                                               di Andrea