sabato 8 dicembre 2012

Siamo solo BELVE








Nasciamo soli e muoriamo soli. La civiltà è la nostra prigione, perchè siamo solo dei SELVAGGI.

La nuova pellicola di Oliver Stone mantiene senz'altro fede al suo nome già dalle prime scene.
Sesso, droga e violenza sono alla base di questo film che evidenzia e da spazio al lato più crudo e primitivo della mente umana, cioè quello che ci rende belve.
Non potete aspettarvi nient'altro da questo film se non quello che troverete e che racconta la realtà dei Cartelli della Droga ma che si basa principalmente su ciò che ti può portare a fare l'amore per una donna.
Seduto sul comodo sedile del multisala la prima cosa che vedono i miei occhi una volta cominciato il film è una scena di sesso piùttosto esplicita tra due dei protagonisti Chon (Taylor Kitsch) e il personaggio interpretato da Blake Lively che non rivela il suo vero nome, ma si presenta fin dall'inizio come Ophelia oppure "O".
Poco dopo assistiamo al ritorno dall'Africa di Ben (Aaron Johnson:) e fin da subito, tra baci sensuali e doccie hot viene mostrato l'insolito legame che lega i tre ragazzi, che si ritrovano in una sorta di menagè a trois che sta bene a tutti.
Unico punto debole del reduce del Vietnam, Chon e del bonatico e buddhista, Ben è proprio l'amore per "O" che li porterà da semplici produttori "dell'erba migliore del mondo" (cit. Ophelia) a spietati, quanto improvvisati, assassini.
Ma tralasciamo la trama per evitare di spoilerare qualcosa a chi ancora non avesse visto il film e parliamo dell'aspetto tecnico.
La narrazione è a tinte forti  (Stone peraltro, non ha mei apprezzato le mezze misure o i chiaroscuri, basta pensare a pellicole come "Natural Born Killers" o  "JKF - Un caso ancora aperto")  e lancia il proprio messaggio in maniera altrettanto cruda : se si  si vuole difendere il proprio spazio e i propri affetti bisogna diventare sanguinari come i tuoi antagonisti, anzi batterli sul piano dell'astuzia e della ferocia, diventando, appunto SAVAGES, "selvaggi" o come viene tradotto in italiano "Belve".

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